Andrea Lehotska a TeleRacconto: "Tengo molto al Festival di Monte Carlo, Piero Chiambretti ha una velocità mentale impressionante"

Andrea Lehorska (31 anni)
Qualche settimana fà scrissi ad Andrea Lehotska chiedendole se fosse possibile intervistarla, tutto mi sarei aspettato tranne di ritrovarmi a parlare con una ragazza umile, con i piedi per terra e disponibilissima.

Le chiesi se avesse voluto rispondermi ad alcune domande e la replica fu sopra ogni più rosea aspettativa, "perchè non fare una video intervista?"


E così Andrea, una bellissima ragazza sia esteticamente che di cuore, ha risposto alle mie domande.


Vi pubblico qui l'intervista per iscritto, sbobinata, mentre su questo post troverete il video dell'intervista, disponibile ovviamente anche sul nostro canale Youtube ufficiale a questo indirizzo.


Prima di lasciarvi all'intervista voglio ringraziare personalmente Andrea, una persona straordinaria e meravigliosa a cui auguro tutto il meglio per il futuro.


Ecco l'intervista:


Ciao Andrea, innanzitutto grazie mille per aver accettato questa intervista.

Grazie a te Matteo, grazie a tutti quelli che guardano, leggono o che non guardano per niente perché anche quella è una scelta.

Partiamo dalla tua carriera come modella. Nel 2001 sei arrivata tra le finaliste per rappresentare la Slovacchia a Miss Universo, dopo di che hai iniziato a sfilare per tantissimi brand famosi in tutto il mondo, che ricordi hai di quel periodo? Com’era quella vita?

Allora, devi sapere che di solito è sempre una leggenda che è la mamma o la migliore amica che manda le tue foto a un’agenzia o a un concorso, sembrerà banale ma è andata veramente così anche per me, è stata mia madre che ha fatto iniziare tutto questo casino intorno alla mia vita.
Io ho sempre studiato lingue, sono interprete di professione e dopo quel concorso di Miss Slovacchia non ho voluto continuare.
Infatti sono cresciuta nella Svizzerta francese, ho studiato e lavorato lì finchè nel 2002 sono arrivata in Italia per fare un concorso, "Miss Qualcosa", non ricordo bene.
L’Italia mi è piaciuta fin da subito ma sono anche felice di essere cresciuta in Svizzera perché mi sono inquadrata bene [ride].
Inizialmente volevo continuare a fare l’interprete in Italia poi però mi sono accorta subito che se parli cinque lingue ti danno 1000 euro al mese, se fai un servizio fotografico te ne danno al giorno.
Quindi un po’ per scelta, ma soprattutto per necessità, ho scelto di fare la vita da modella. Non è una vita che ha solo dei lati positivi, perché si viaggi, conosci gente nuova, tutto quanto, ma io l’ho dovuto fare per mantenermi gli studi visto che avevo deciso di fare la maturità italiana e iscrivermi all’università in Italia.
Ricordo quella vita come una vita di casting, di sbattimenti, di non dormire, di diete delle mie colleghe alle quali ho assistito; per mia fortuna ho un metabolismo per cui non mi sono mai dovuta negare nè la birra nè la vodka nè le sigarette nè le patatine o la cioccolata.
Quello è stato un passaggio della vita e ho sempre saputo che non era il lavoro che volevo fare ma allora mi aiutava ad andare avanti per vivere i miei sogni che erano viaggiare, stare in giro per l’Asia sei mesi all’anno e così via.
Passo alla seconda domanda perché sto diventando logorroica [ride divertita].

In Italia sei divenuta famosa quando sei diventata la protagonista di molti video musicali di Vasco Rossi e quest’estate hai chiuso la tappa del suo concerto di Bologna, come sono nate queste collaborazioni?

L’agenzia di moda per cui ho lavorato all’inizio in Italia non mi mandò al casting per Vasco perché il budget era molto basso; io non sapevo chi fosse Vasco poiché ero appena arrivata e da grande motociclista pensai che Vasco Rossi fosse padre di Valentino Rossi [ride].
Così sono andata a fare il casting con altre cinquemila ragazze e non so come sia stato possibile, sono arrivata in finale e alla fine era necessario saper sparare con un’arma e visto che ho il porto d’armi, mi piace tantissimo andare al poligono, in qualche modo Vasco scelse me, forse anche per la mia ignoranza nei suoi confronti poichè non conoscendolo  forse avrà pensato “Mmmh questa almeno non mi romperà mai le palle durante gli undici video che dobbiamo girare”.
Quindi la collaborazione è nata così, io ero e sono tutt’ora una grande fan di Marco Masini ma appunto chiudendo la tappa dei concerti di Vasco Rossi di quest’anno, ho confermato che ho imparato ad ascoltare Vasco e ad apprezzarlo, anche se devo dire che preferisco le sue vecchie canzoni a quelle nuove.

Moda, musica ma anche e soprattutto tv, la tua consacrazione televisiva è avvenuta con Piero Chiambretti, qual è stato il momento più bello di quell’esperienza televisiva?

Allora, devo dire che con Piero tutti i momenti sono stati belli e lo dico non tanto per dire ma perché lo penso veramente.
E’ una persona di una velocità mentale impressionante, io lo chiamo “Lamborghini tra le Fiat” o “Il numero sette del dado”.
Il momento più bello è stato forse proprio quando ho iniziato la collaborazione con lui cioè quando mi invitò a Markette per fare un’intervista, appunto come musa di Vasco Rossi, e mi fece la domanda “Ma lei signorina cosa fa dopo aver fatto l’amore?” e io senza pensarci ho risposto “Mi presento” [ride sonoramente], in quel momento Piero mi guardò un po’ così ma poi mi propose un contratto che è durato fino a poco fa perché  abbiamo sempre collaborato per tutti questi anni sia a Mediaset che a Italia Uno o da altre parti.
Piero lo stimo moltissimo ma rimpiango i vecchi tempi a Markette quando lui aveva più libertà, più libertà di espressione, di ospiti e semplicemente di scelta e c’era sicuramente anche un cast molto più interessante di adesso.

Da opinionista a concorrente di due reality, prima Un, due, tre…Stalla! e poi L’Isola dei Famosi, come sono state queste due avventure? Quale hai preferito?

E’ una domanda molto difficile. 
Un due tre stalla era un reality in Italia quindi molto meno interessante per me che amo viaggiare, però era fatto di animali e di vita in campagna e io essendo cresciuta così in Slovacchia mi ha ricordato molto la vita in cui si lavora per fare il formaggio la mattina o mungere le mucche, quindi per questo mi è piaciuto molto.
Non mi è piaciuto però il modo, la strategia del gioco in cui bisognava sempre andare contro qualcuno, io non ho abbastanza forza per dare contro alle persone, soprattutto non in televisione, quindi sono sempre passata molto inosservata in questi giochi di strategie.
L’Isola invece è stata fatta all’estero, in Honduras, delle quali però non ho visto niente perché appunto eravamo chiusi su un’isola [ride].
Sempre un gioco di strategie ma indubbiamente molto più duro per quanto riguarda il cibo, la pace e la serenità, è stata dura.
Quindi avrei preferito una specie di isola nella fattoria se possibile [ride].

Se tornassi indietro le rifaresti?

Devo dire di si e cioè che rifarei sia un reality che l’altro per un semplice motivo e cioè che non mi piace darmi contro e voglio essere coerente con me stessa, quindi si le rifarei.

A distanza  di un po’ di tempo, sei rimasta in contatto con qualcuno dei concorrenti dei due reality?

Tra i concorrenti del primo reality sono rimasta in contatto con i contadini, che non sono persone dello spettacolo e con due di loro mi sento ancora.
Invece tra i concorrenti dell’Isola sento a volte Antonella Elia e Aida che mi ha molto sorpresa per la sua capacità di socializzare, di essere serena e tranquilla, non è una che ama i pettegolezzi, è una veramente alla mano.

Per non farti mancare nulla hai preso parte anche a diverse pellicole cinematografiche e una fiction [Che Dio ci aiuti 2], qual è l’esperienza che nel campo della recitazione ricordi con più piacere?

Una è quando ho fatto il film Albakiara visto che c’era Vasco e quindi mi è piaciuto collaborare di nuovo con lui però anche tutte le altre cose che ho fatto in tv le ho fatte perché avevo un qualche motivo, non economico, o credevo nel progetto o mi piaceva particolarmente qualcosa.
Nel caso di Che dio ci aiuti è stata appunto un’esperienza di pellicola e mi è piaciuta l’idea di farla, ma da non credente non ho mai visto questa fiction e non mi sono nemmeno mai vista perché non mi guardo mai e perché non ho la televisione, però ripeto, mi piacciono tutte le cose che decido di fare.


E infine non potevi non cimentarti con la conduzione. Hai infatti condotto numerose edizioni  del Circo Massimo e del Festival Internazione del Circo di Montecarlo, quanto sono state importanti queste cose nella tua carriera?

Devo dire che questa conduzione mi soddisfa molto per un semplice motivo e cioè che io rimango comunque una straniera in Italia e fare tre anni di seguito tutte le edizioni del circo mi soddisfa poiché è un grande lavoro a cui tengo moltissimo.
Non dormo per giorni, non perché mi facciano lavorare così tanto ma perché sono ansiosa di mio e voglio sempre dare il meglio.
E’ una bellissima esperienza e nonostante io sia contro, e ripeto contro gli animali nel circo, il mio lavoro è quello di conduttrice, non sono io che addestro i leoni.
C’è gente che mi ha criticato “tu animalista conduci il circo”, è un po’ come una cassiera che è vegetariana però il pollo te lo deve vendere perché è il suo lavoro.
Ci tengo molto a questo lavoro e spero tantissimo che anche questo gennaio per la 37° edizione del Festival di Monte Carlo potrò esser presente.

Un’ultima domanda prima di lasciarci, se dovessi immaginarti tra vent’anni, come ti vedresti?

Oddio lo sapevo, lo sapevo che devo invecchiare!! [ride divertita].
Io mi vedrei tantissimo o in Thailandia a vendere il cocco in spiaggia ai turisti, però meno turisti ci saranno meglio sarà, o in un posto dove potrò ridare alla vita quello che la vita mi ha dato perché sono stata fortunata, sicuramente ho aiutato anch’io la mia fortuna, ma ci sono comunque persone che meritano indubbiamente che io condivida con loro qualcosa, che siano piccolezze che siano sorrisi che siano soldi o che sia qualsiasi altra cosa.
Siccome non mi hai fatto una domanda allora me la faccio da sola [ride] e sarebbe “cos’è per te la cosa più importante della vita in questo momento?”
Quindi io te la vado a prendere e te le faccio vedere subito.

[Andrea si assenta per 10 secondi e torna con un topolino]

Dichiaro che questa è l’amore della mia vita, è stata salvata ed è un rattaccio obeso che dorme e vive con me.
In questo momento viviamo a Bratislava perché conduciamo un programma televisivo e quindi ci siamo trasferite in questa città freddissima e Adelina è sempre con me.
Invito quindi tutti a non usare i prodotti testati su animali e a non pensare che i ratti siano delgli schifosi animali, brutti, puzzolenti e stupidi.

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